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sabato 18 aprile 2015

Nove racconti, alcuni lunghi, altri brevi, scritti nei primi anni del duemila. Sono di genere vario e diversi tra loro. Il titolo della raccolta viene dal primo racconto: la vicenda di una ragazza, vittima di una madre possessiva che le impedisce di crescere e di diventare adulta e che, a causa di questa conflittualità, ulteriormente acuita dalla sua prima esperienza di amore e di sesso, finirà nel tunnel dell'anoressia.





TU NON DEVI CRESCEREQuesto è il titolo della silloge di racconti della poliedrica Marialuisa Moro Nove racconti di varia tipologia affrontano tematiche diverse tutte accomunate da un comune denominatore: il quotidiano. Banale o tragica che sia, la vita viene narrata in tutte le sue sfaccettature. Questa la bravura di Marialuisa: l' aver creato una girandola di situazioni intricate, avvincenti, a volte affastellate, sempre ricche di particolari. A mio parere in due racconti Marialuisa raggiunge l' apice: nel primo racconto in cui la problematica dell' anoressia viene osservata e scandagliata da un' angolazione diversa dal solito: non la semplice indifferenza ( porte rovinate, zoccoli stinti che denotano grande insensibilità in famiglia)ma anche l' " eccesso" d' amore può danneggiare un essere che si apre all' adolescenza. E poi, il capolavoro in assoluto, che da solo, se ce ne fosse bisogno, premia la bravura di Marialuisa: LA CONDANNA.Non voglio svelarvi nulla a proposito della trama ma una cosa voglio confermarla: il racconto presenta la struttura " classica" della brevità e del finale a sorpresa.Un piccolo gioiello.Franca Adelaide




















IL POZZO DI ALESUND

thriller










E' notte, in un appartamento di Oslo. Olga, una giovane infermiera che lavora con gli anziani secondo una sua ottica molto personale, non riesce a dormire e guarda fuori, nel cortile.Gli occhi le cadono su una finestra illuminata: un bell'ambiente, su cui si mette a fantasticare. Non immagina che quello che sta per vedere cambierà il corso della sua vita. Sarà una caccia senza esclusione di colpi, una fuga dalla Norvegia alla Finlandia e poi in Olanda, in cui vittime e carnefici si confondono e si scambiano i ruoli, perché nessuno è innocente.


RECENSIONE DI FRANCESCA GHIRIBELLIUn thriller che mozza il fiato, ti fa rizzare i capelli in testa, dopo tutti i suoi libri la Moro in questa trama dà il meglio di se stessa e ci lascia senza parole di fronte ad una vicenda singolare, sinistra e completamente horror dal punto di vista umano ed esistenziale. Ecco, è questo che classifico come il vero horror e non quello pieno di mostri, sangue e splatter. Il vero horror psicologico che riesce a spaventare con la sua funesta realtà quotidiana che tuttora ci circonda. Un horror che può infiltrarsi nelle nostre vite come una serpe velenosa e divenire passo dopo passo il nostro possibile futuro pieno di pericolo e negatività. Perché tutti noi potremo incontrare simili personaggi e simili menti folli sul nostro apparente sereno cammino. Qui la Moro di nuovo sorprende e vince perché niente fa apparire, ma ci mostra per quello che è la vita odierna senza preamboli o giri di parole inutili. La scrittrice ci apre il suo tappeto rosso con garbo e maestria per farci sfilare dentro le pagine di un libro coinvolgente e pieno di colpi di scena. Definirei l’autrice una vera maestra del genere thriller! Consigliato a tutti!


4 commenti:









  1. .


    TU NON DEVI CRESCERE
    Questo è il titolo della silloge di racconti della poliedrica Marialuisa Moro Nove racconti di varia tipologia affrontano tematiche diverse tutte accomunate da un comune denominatore: il quotidiano. Banale o tragica che sia, la vita viene narrata in tutte le sue sfaccettature. Questa la bravura di Marialuisa: l' aver creato una girandola di situazioni intricate, avvincenti, a volte affastellate, sempre ricche di particolari. A mio parere in due racconti Marialuisa raggiunge l' apice: nel primo racconto in cui la problematica dell' anoressia viene osservata e scandagliata da un' angolazione diversa dal solito: non la semplice indifferenza ( porte rovinate, zoccoli stinti che denotano grande insensibilità in famiglia)ma anche l' " eccesso" d' amore può danneggiare un essere che si apre all' adolescenza. E poi, il capolavoro in assoluto, che da solo, se ce ne fosse bisogno, premia la bravura di Marialuisa: LA CONDANNA.
    Non voglio svelarvi nulla a proposito della trama ma una cosa voglio confermarla: il racconto presenta la struttura " classica" della brevità e del finale a sorpresa.Un piccolo gioiello.
    Franca Adelaide

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  2. RECENSIONE


    Per descrivere questo libro uso le parole: un racconto nel romanzo e un romanzo che viaggia sui binari di una stazione chiamata realtà.
    L'autrice mette a crudo la vita di tutti i giorni, dove l'infelicità regna sovrana fra le mura di ogni cuore, anche se abbiamo tutto, a volte ci sentiamo dannatamente insoddisfatti e non possediamo il coraggio di ammetterlo. Ed è proprio questo che la scrittrice ha il coraggio di evocare attraverso queste righe. Nove racconti, tra i quali il primo 'Tu non devi crescere', da cui prende il titolo l'intera raccolta, resta il mio preferito. Già, la storia difficile di una ragazza che cade in ginocchio toccando il fondo inesorabile della propria adolescenza, forse grazie alla presenza di una madre petulante e ossessivamente invadente.
    Ognuno dei protagonisti delle nove storie resta sospeso tra la crudezza del reale presente e la propria talvolta onirica visione del mondo pennellata dalle proprie incertezze e da incontinenti malcontenti. Qualcosa in cui ognuno di noi può riflettersi comprendendo quanta verità odierna denunci questo libro a livello psicologico e personale.
    Una sorta di danza ricca di ripensamenti e anche folli manie che si ripercuotono sul quotidiano trasformandoci spesso in esseri ripugnanti per noi stessi e per coloro che ci circondano, magari proprio per le persone più care. Coloro a cui teniamo di più.
    Difficile entrare nel cuore del lettore attraverso dei racconti brevi, perché è complicato soppesare nella brevità di questo genere narrativo l'intero plettro sociale maniacale e perfino individuale.
    Tanto di cappello ancora alla scrittrice per aver saputo animare con maestria un simile argomento facendo impersonare il lettore in ogni brano.
    Consiglio la lettura a tutti coloro che vogliono assaggiare il sapore di un libro diverso dal solito, riuscendo una buona volta a diventare totalmente loro stessi. Francesca Ghiribelli

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  4. Un thriller che mozza il fiato, ti fa rizzare i capelli in testa, dopo tutti i suoi libri la Moro in questa trama dà il meglio di se stessa e ci lascia senza parole di fronte ad una vicenda singolare, sinistra e completamente horror dal punto di vista umano ed esistenziale. Ecco, è questo che classifico come il vero horror e non quello pieno di mostri, sangue e splatter. Il vero horror psicologico che riesce a spaventare con la sua funesta realtà quotidiana che tuttora ci circonda. Un horror che può infiltrarsi nelle nostre vite come una serpe velenosa e divenire passo dopo passo il nostro possibile futuro pieno di pericolo e negatività. Perché tutti noi potremo incontrare simili personaggi e simili menti folli sul nostro apparente sereno cammino. Qui la Moro di nuovo sorprende e vince perché niente fa apparire, ma ci mostra per quello che è la vita odierna senza preamboli o giri di parole inutili. La scrittrice ci apre il suo tappeto rosso con garbo e maestria per farci sfilare dentro le pagine di un libro coinvolgente e pieno di colpi di scena. Definirei l’autrice una vera maestra del genere thriller! Consigliato a tutti!

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